.
120
Indice di vecchiaia
90.8
Incidenza di residenti stranieri
Struttura familiare | xlsx | csv |
Struttura delle famiglie giovani | xlsx | csv |
Struttura delle famiglie anziane | xlsx | csv |
18.1
Incidenza di anziani soli
40
Metri quadrati per occupante nelle abitazioni occupate
50
Incidenza di adulti con diploma o laurea
53.9
Partecipazione al mercato del lavoro
99.2
Indice di vulnerabilità sociale e materiale
Algoritmo
Valore assoluto della popolazione residente
Guida alla lettura
La popolazione residente è l’ammontare delle persone aventi dimora abituale nel territorio considerato. Il dato fa riferimento ad una certa data, nello specifico quella del Censimento. Sono considerate nel conto anche le persone assenti alla data di riferimento perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all’estero. La popolazione residente rilevata con il Censimento costituisce la popolazione legale alla quale fanno riferimento numerose disposizioni legislative. La popolazione legale rappresenta la base per determinare, ad esempio, il numero dei posti letto negli ospedali, delle farmacie, delle scuole per grado di istruzione e dei rappresentanti politici all'interno delle diverse istituzioni.
Algoritmo
Media geometrica della variazione intercensuaria annua
Guida alla lettura
L’indicatore misura la variazione media annua fra due censimenti consecutivi del dato di popolazione residente. Il valore indica quanto è cresciuta o diminuita mediamente ogni anno, in percentuale, la popolazione di riferimento.
Algoritmo
Media geometrica della variazione intercensuaria annua della popolazione con meno di 15 anni
Guida alla lettura
L’indicatore misura la variazione media annua fra due censimenti consecutivi del dato di popolazione residente con età inferiore ai 15 anni. Il valore indica quanto è cresciuta o diminuita mediamente ogni anno, in percentuale, la popolazione di riferimento.
Algoritmo
Media geometrica della variazione intercensuaria annua della popolazione con 15 anni ed oltre.
Guida alla lettura
L’indicatore misura la variazione media annua fra due censimenti consecutivi del dato di popolazione residente con età di 15 anni e oltre. Il valore indica quanto è cresciuta o diminuita mediamente ogni anno, in percentuale, la popolazione di riferimento.
Algoritmo
Rapporto percentuale fra la superficie dei centri e dei nuclei abitati e il totale della superficie (kmq)
Guida alla lettura
L’indicatore misura quanta parte della superficie del comune è utilizzata per insediamenti abitativi aggregati, ovvero per le località definite come centri e nuclei abitati.
Il rapporto fra gli indicatori “densità in kmq” e “incidenza della superficie di centri e nuclei” è una misura della densità abitativa dei centri e nuclei abitati.
Algoritmo
Rapporto percentuale fra la popolazione residente nei nuclei abitati e nelle case sparse e il totale della popolazione residente
Guida alla lettura
L’indicatore misura la percentuale di popolazione residente che vive in località definite come nuclei abitati e case sparse. Esso fornisce una misura della distribuzione - ovvero della concentrazione o dispersione - della popolazione sul territorio; in particolare mostra la rilevanza che, in un determinato territorio, assume il modello residenziale di tipo decentrato (con le possibili ricadute in termini di localizzazione dei servizi sanitari, scolastici, commerciali) rispetto a un modello residenziale concentrato, tipico dei centri abitati. Il suo complemento a 100 fornisce il rapporto percentuale tra la popolazione residente nei centri abitati e il totale della popolazione residente nel territorio considerato.
Algoritmo
Rapporto tra la popolazione residente dell'area e la superficie dell'area (kmq)
Guida alla lettura
L’indicatore misura il livello di concentrazione o dispersione della popolazione sul territorio comunale. La sua interpretazione richiede alcune precauzioni: un comune con una forte concentrazione della popolazione urbana e un territorio molto vasto potrebbe, ad esempio, presentare la stessa densità demografica di un altro comune che invece è caratterizzato da una residenzialità dispersa sull’intero territorio. Per superare, almeno parzialmente, questi limiti l’indicatore va utilizzato insieme all’indicatore dell’incidenza della superficie di centri e nuclei abitati.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione maschile e quella femminile
Guida alla lettura
Questo rapporto indica quanti maschi ci sono ogni cento femmine. È uguale a 100 nell'ipotesi di equilibrio tra i due sessi; valori superiori a 100 indicano la prevalenza del sesso maschile, mentre valori inferiori a 100 la prevalenza del sesso femminile.
Algoritmo
Rapporto percentuale della popolazione con meno di 6 anni e il totale della popolazione residente
Guida alla lettura
L’indicatore misura l’intensità di bambini in età prescolare ogni cento residenti. Il livello dell’indicatore fornisce una misura della domanda implicita di servizi collegati a questa fascia di popolazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione con 75 anni e più e il totale della popolazione residente
Guida alla lettura
L’indicatore misura l’intensità di anziani con almeno 75 anni ogni cento residenti. Si tratta di uno dei possibili indicatori demografici (vedi anche Indice di dipendenza anziani ed Indice di vecchiaia) adatto a misurare il livello di invecchiamento di una popolazione. Il suo valore fornisce una misura della domanda implicita di servizi collegati a questa fascia di popolazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione in età da 15 a 64 anni
Guida alla lettura
Considerando la convenzionale ripartizione della popolazione in tre categorie: le età pre-lavorative (da 0 a 14 anni), le età lavorative (da 15 a 64 anni) e le età post lavorative (65 anni e oltre) l’indice di dipendenza anziani rappresenta il numero di individui con almeno 65 anni che per motivi di età si suppone non lavorino più rispetto a cento individui in età lavorativa (15-64 anni). Più il valore dell’indice è alto, più la popolazione in età post-lavorativa dipende da quella in età lavorativa.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione in età fino a 14 anni e la popolazione in età da 15 a 64 anni
Guida alla lettura
Considerando la convenzionale ripartizione della popolazione in tre categorie: le età pre-lavorative (da 0 a 14 anni), le età lavorative (da 15 a 64 anni) e le età post lavorative (65 anni e oltre) l’indice di dipendenza giovani rappresenta il numero di individui con meno di 15 anni che, essendo ancora in età non lavorativa, dipendono da cento individui in età lavorativa (15-64 anni). Più il valore dell’indice è alto, più la popolazione in età pre-lavorativa dipende da quella in età lavorativa.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione in età fino a 14 anni
Guida alla lettura
L’indice di vecchiaia è definito come il rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età giovane (da 0 a 14 anni). L’indicatore misura quindi quante persone anziane (65 anni e più) ci sono ogni cento giovani (fino a 14 anni). Si tratta di uno dei possibili indicatori demografici adatto a misurare il livello di invecchiamento di una popolazione (vedi anche Indice di dipendenza anziani ed Incidenza popolazione residente di 75 anni e più) .
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione separata legalmente e divorziata e la popolazione residente di 18 anni e più
Guida alla lettura
L’indicatore misura quante sono le persone separate legalmente o divorziate ogni cento persone residenti che hanno raggiunto la maggiore età.
Algoritmo
Rapporto fra la popolazione residente straniera e la popolazione residente complessiva per mille
Guida alla lettura
L’indicatore esprime la quota per mille della popolazione straniera residente nel territorio considerato rispetto al totale della popolazione residente. Tale quota comprende sia gli iscritti in anagrafe provenienti dall’estero che i nati in Italia da genitori stranieri ma non comprende ovviamente i cittadini stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana.
Algoritmo
Rapporto percentuale fra la popolazione residente straniera di età compresa tra 0 e 17 anni e il totale della popolazione residente straniera
Guida alla lettura
L’indicatore esprime la quota percentuale di stranieri minorenni residenti rispetto al totale della popolazione straniera residente. Sono considerati sia i minori stranieri residenti in famiglia (comunitari o non comunitari con regolare permesso di soggiorno che vivono con i genitori o con i parenti e in possesso dei requisiti per l’iscrizione anagrafica, che hanno provveduto a farla) che quelli residenti in convivenza (minori comunitari o non comunitari non accompagnati affidati a comunità di accoglienza per i quali il responsabile della convivenza abbia proceduto all’iscrizione anagrafica).
Algoritmo
Rapporto percentuale fra il numero di coppie sposate o di fatto con un componente straniero e il totale delle coppie sposate o di fatto
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta l’incidenza percentuale di coppie miste, ossia le coppie sposate o di fatto con un componente straniero e fornisce una misura del grado di integrazione delle comunità immigrate nei paesi di destinazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale fra gli stranieri occupati di 15 anni e più e la popolazione residente straniera della stessa classe d’età
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di stranieri in età lavorativa che hanno un’occupazione rispetto al totale degli stranieri residenti di quella classe di età. Tale rapporto fornisce una misurazione dell’inserimento occupazionale degli immigrati nel mercato del lavoro locale.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il tasso di occupazione degli italiani (occupati italiani rispetto alla popolazione residente 15 anni e più italiana) e quello degli stranieri (occupati stranieri rispetto alla popolazione straniera residente di 15 anni e più)
Guida alla lettura
Posto uguale a 100 il tasso di occupazione degli stranieri, valori inferiori a 100 esprimono una maggiore incidenza degli stranieri occupati rispetto a quella degli italiani occupati, ad indicare una maggiore apertura all’impiego della manodopera immigrata nel mercato del lavoro locale.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il tasso di disoccupazione degli italiani (in cerca di occupazione italiani rispetto alla popolazione attiva 15 anni e più italiana) e quello degli stranieri (in cerca di occupazione stranieri rispetto alla popolazione straniera attiva di 15 anni e più)
Guida alla lettura
Posto uguale a 100 il tasso di disoccupazione degli stranieri, valori inferiori a 100 esprimono una maggiore offerta di lavoro della componente straniera rispetto a quella italiana.
Algoritmo
Rapporto percentuale fra la popolazione residente straniera con cambio di dimora abituale nell’ultimo anno e il totale della popolazione residente straniera
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di stranieri residenti che nell’ultimo anno hanno cambiato l’alloggio di dimora abituale sia per trasferimento all’interno del territorio di residenza sia per provenienza da altro comune. Il complemento a 100 esprime la percentuale di stranieri che nell’ultimo anno hanno conservato la residenza nella medesima abitazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale fra la popolazione residente straniera di 15-24 anni iscritta ad un corso regolare di studi o professionale e il totale della popolazione residente straniera in età 15-24 anni
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di stranieri residenti di età compresa tra 15 e 24 anni iscritti ad un corso regolare di studi (scuola secondaria superiore o Università) o istituto professionale rispetto al totale degli stranieri residenti di quella classe di età.
La frequenza scolastica è la premessa necessaria all’integrazione ed al superamento di alcune forme di discriminazione e può quindi essere considerata una misura dell’inserimento sociale, ovvero del grado di radicamento nel tessuto sociale e del livello di accesso ai servizi da parte degli immigrati, in ciascun contesto territoriale.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il tasso di frequenza scolastica degli italiani (residenti italiani di 15-24 anni che sono iscritti ad un corso regolare di studi o frequentano un corso professionale rispetto agli italiani della stessa classe d’età) e quello degli stranieri (stranieri di 15-24 anni che sono iscritti ad un corso regolare di studi o frequentano un corso di formazione professionale rispetto agli stranieri della stessa classe d’età)
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta il rapporto tra l’incidenza degli italiani di età compresa tra 15 e 24 anni iscritti ad un corso regolare di studi (scuola secondaria superiore, Università) o frequentano un corso di formazione professionale e l’incidenza degli stranieri appartenenti alla stessa classe di età. L’indicatore fornisce una misura del grado di inserimento sociale, in quanto la scuola è uno dei principali strumenti atti a favorire l’integrazione sociale dei giovani stranieri.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il tasso di occupati indipendenti italiani (occupati indipendenti italiani rispetto agli occupati italiani) e quello degli stranieri (occupati indipendenti stranieri rispetto agli occupati stranieri)
Guida alla lettura
L’indicatore esprime il rapporto percentuale tra l’incidenza degli occupati che svolge un lavoro indipendente, ovvero un'attività lavorativa senza alcun vincolo di subordinazione, negli italiani e quella negli stranieri. Valori inferiori a 100, evidenziano un maggiore quota degli occupati indipendenti nella popolazione straniera rispetto a quella italiana.
Algoritmo
Rapporto tra la popolazione residente in famiglia e il numero delle famiglie
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta il numero medio di componenti delle famiglie. E’ utilizzato nelle analisi storiche per identificare le linee di tendenza dell’evoluzione socio-demografica della popolazione nella sua organizzazione in unità familiari.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le famiglie senza nuclei e il totale delle famiglie
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta l’incidenza percentuale, sul totale delle famiglie, di quelle costituite da componenti singoli, soli o in coabitazione (p.e. singles, stranieri che condividono la stessa abitazione, etc..), o da persone legate da vincolo di parentela, affinità,… ma che non costituiscono un nucleo (es: fratelli/sorelle o nonni e nipoti che vivono insieme). L’indicatore fornisce una misura della trasformazione delle forme di coabitazione che hanno interessato le famiglie negli ultimi decenni, resa possibile dalla fondamentale distinzione fra famiglia (coabitazione di persone con un legame di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivo) e nucleo familiare (persone coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio ) introdotta nel censimento del 1981.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le famiglie con due o più nuclei e il totale delle famiglie
Guida alla lettura
L’indicatore fornisce una misura della presenza sul territorio di tipologie familiari composte da nuclei di più generazioni (es: genitori e figli sposati) che convivono insieme per diversi motivi (p.e. potenziali difficoltà di creazione di un nucleo familiare indipendente per difficoltà economiche o per carenza di alloggi; coincidenza tra unità domestica ed economica; assistenza ai genitori anziani non autosufficienti).
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie unipersonali (senza coabitanti) costituite da una persona giovane (con meno di 35 anni) e il totale della popolazione in età da 15 a 34 anni
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle famiglie formate da una sola persona di età inferiore a 35 anni sul totale della popolazione di età 15-34 anni. Misurare la percentuale di giovani che vivono da soli rispetto a tutta la popolazione giovane permette di valutare la propensione dei giovani a staccarsi dal nucleo familiare di origine.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie composte da un solo nucleo, di tipo monogenitoriale giovane (padre/madre con meno di 35 anni), con e senza membri isolati, e il totale delle famiglie mononucleari, con e senza membri isolati
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle famiglie composte da un solo genitore di età inferiore ai 35 anni sul totale delle famiglie con un solo nucleo familiare (persone coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio ). L’indicatore permette di valutare la presenza di possibili aree di disagio familiare dovute a condizioni economiche e sociali potenzialmente critiche.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie mononucleari (con e senza membri isolati) con nucleo composto da coppia giovane senza figli (età della donna minore di 35 anni) e il totale delle famiglie composte da un solo nucleo familiare, con e senza membri isolati
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle coppie giovani senza figli, in cui la donna ha età inferiore a 35 anni, costituite da un solo nucleo familiare, rispetto al totale delle famiglie formate da un solo nucleo (persone coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio ). L’indicatore fornisce una misura per individuare la presenza di aree territoriali con maggiore potenzialità di crescita demografica.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie mononucleari (con e senza membri isolati) con nucleo composto da coppia giovane con figli (età della donna minore di 35 anni) e il totale delle famiglie composte da un solo nucleo familiare, con e senza membri isolati
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle coppie giovani con figli, in cui la donna ha età inferiore a 35 anni, formate da un solo nucleo familiare rispetto al totale delle famiglie formate da un solo nucleo (persone coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio). L’indicatore fornisce una misura della domanda implicita di servizi collegati a questa specifica tipologia di utenza.
Algoritmo
Incidenza % del numero di famiglie unipersonali (senza coabitanti) costituite da una persona anziana (con 65 anni e più) sul totale della popolazione in età da 65 anni in poi
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale di famiglie formate da una sola persona di età superiore a 65 anni, che vivono sole, rispetto al totale della popolazione di età superiore a 65 anni. Permette di misurare la percentuale di anziani che vivono soli rispetto a tutta la popolazione anziana e di valutare la presenza di potenziali criticità legate all’isolamento degli anziani soli.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie composte da un solo nucleo, di tipo monogenitoriale anziano (padre/madre con 65 anni e più), con e senza membri isolati, e il totale delle famiglie mononucleari, con e senza membri isolati
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle famiglie composte da un solo genitore di età superiore a 65 anni rispetto al totale delle famiglie formate da un solo nucleo familiare (persone coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio). Insieme con l’indicatore relativo all’incidenza di coppie anziane con figli, fornisce una misura della tendenza dei figli adulti a permanere a lungo nella famiglia d’origine.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie mononucleari (con e senza membri isolati) con nucleo composto da coppia anziana senza figli (età della donna di 65 anni e più) e il totale delle famiglie composte da un solo nucleo familiare, con e senza membri isolati
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle famiglie formate da una coppia anziana, senza figli, in cui la donna ha età superiore a 65 anni, rispetto al totale delle famiglie formate da un solo nucleo familiare (persone coabitanti legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio). Fornisce una misura per individuare potenziali aree di vulnerabilità sociale.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie mononucleari (con e senza membri isolati) con nucleo composto da coppia anziana con figli (età della donna di 65 anni e più) e il totale delle famiglie composte da un solo nucleo familiare, con e senza membri isolati
Guida alla lettura
L’indicatore calcola l’incidenza percentuale delle famiglie formate da una coppia anziana, con figli, in cui la donna ha età superiore a 65 anni, rispetto al totale delle famiglie formate da un solo nucleo familiare. Insieme con l’indicatore relativo all’incidenza di famiglie monogenitoriali anziane fornisce una misura della tendenza dei figli adulti a permanere a lungo nella famiglia d’origine.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le abitazioni occupate di proprietà e il totale delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale delle abitazioni occupate a titolo di proprietà da persone residenti nelle stesse, anche se temporaneamente assenti alla data del censimento, sul totale delle abitazioni occupate da residenti. Attraverso la misura dell’incidenza del titolo di possesso dell’abitazione, si ricava un’indicazione indiretta del benessere socio economico della popolazione.
Algoritmo
Rapporto tra la superficie complessiva delle abitazioni occupate (mq) e il totale delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la dimensione media, misurata in mq, delle abitazioni occupate da persone residenti alla data del censimento. Un valore più elevato dell’indicatore denota una maggiore disponibilità di superficie per le persone residenti.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra gli edifici non utilizzati e il totale degli edifici
Guida alla lettura
Un edificio può essere non utilizzato in quanto non ancora adatto, nemmeno parzialmente, per essere impiegato a fini abitativi e/o per la produzione di beni o servizi, oppure perché in costruzione, oppure può risultare non più adatto perché cadente, in rovina o in condizione analoga.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le abitazioni non occupate nei centri abitati e il totale delle abitazioni nei centri abitati
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale delle abitazioni non occupate (da persone dimoranti abitualmente) nei centri abitati rispetto al totale delle abitazioni nei centri abitati. Fornisce una misura dell’incidenza di abitazioni potenzialmente a disposizione per fini abitativi nei centri abitati.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le abitazioni non occupate nei nuclei e case sparse e il totale delle abitazioni nei nuclei e case sparse
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale delle abitazioni non occupate (da persone dimoranti abitualmente) nei nuclei abitati e nelle case sparse rispetto al totale delle abitazioni nelle località abitate della stessa tipologia. Fornisce una misura dell’incidenza della disponibilità di abitazioni potenzialmente a disposizione per fini abitativi nei nuclei abitati e nelle case sparse.
Algoritmo
Media aritmetica delle età delle abitazioni costruite dopo il 1962
Guida alla lettura
Per età si intende la differenza tra l’anno di censimento e l’anno di costruzione della abitazione, fatto coincidere con il valore centrale della classe d’epoca (variabile rilevata al censimento) successiva al 1962.
Algoritmo
Media aritmetica dei singoli rapporti percentuali tra il numero delle abitazioni occupate fornite di a) servizi di acqua potabile interna, b) gabinetto interno, c) vasca o doccia e acqua calda ed il totale delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore fornisce una misura sintetica sulla dotazione dei principali servizi del patrimonio abitativo occupato. Fatta pari a 100 la condizione di presenza contemporanea in tutte le abitazioni dei servizi considerati, il valore ottenuto, misura la distanza dal valore ottimale.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra gli edifici residenziali utilizzati in stato ottimo e buono e il totale degli edifici residenziali
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli edifici residenziali utilizzati e che sono valutati, con riferimento alle condizioni fisiche sia interne che esterne, in stato “ottimo o buono” di conservazione. Misura, attraverso la quota di migliore conservazione, la qualità del patrimonio edilizio utilizzato a fini abitativi.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra gli edifici residenziali utilizzati in stato pessimo e il totale degli edifici residenziali
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli edifici residenziali utilizzati e che sono valutati, con riferimento alle condizioni fisiche sia interne che esterne, in “pessimo” stato di conservazione. Misura, attraverso la quota di peggiore conservazione, una domanda implicita di intervento per un utilizzato a fini abitativi.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le abitazioni occupate costruite prima del 1919 e il totale delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta l’incidenza delle abitazioni occupate considerate storiche, ovvero costruite prima del 1919, rispetto al totale delle abitazioni occupate da residenti.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero delle abitazioni nei centri e nei nuclei abitati costruite nell'ultimo decennio ed il totale della abitazioni nei centri e nei nuclei
Guida alla lettura
L’indicatore calcola la quantità, in termini percentuali, di abitazioni costruite nell'ultimo decennio, rispetto alla data censuaria, nei centri e nuclei abitati. Viene utilizzato per misurare il grado di espansione degli insediamenti abitativi in questa tipologia di località.
Algoritmo
Rapporto tra la superficie complessiva delle abitazioni occupate (mq) e il numero totale degli occupanti delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la superficie media di spazio (misurata in mq) in un’abitazione occupata a disposizione di ciascun occupante della abitazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le abitazioni occupate con più di 80 mq e 1 occupante o con più di 100 mq e meno di 3 occupanti o con più di 120 mq e meno di 4 occupanti e il totale delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di abitazioni al di sopra di una certa dimensione (per classi di mq e a partire da oltre 80 mq ) e con un determinato numero di occupanti (da 1 a 3) rispetto al totale delle abitazioni occupate. Misura il grado di sottoutilizzo delle abitazioni occupate ponderate per dimensione (in mq) e numero di occupanti.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra le abitazioni occupate con meno di 40 mq e oltre 4 occupanti o con 40-59 mq e oltre 5 occupanti o con 60-79 mq e oltre 6 occupanti e il totale delle abitazioni occupate
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di abitazioni al di sotto di una certa dimensione (per classi di mq e non superiori a 80 mq ) e con un determinato numero di occupanti (per raggruppamento e a partire da oltre 4) rispetto al totale delle abitazioni occupate. Misura il grado di affollamento delle abitazioni occupate ponderate per dimensione (in mq) e numero di occupanti.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente che ha cambiato dimora abituale nell'ultimo anno e il totale della popolazione residente
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale della popolazione residente che ha cambiato dimora abituale nell’ultimo anno, sia per trasferimento all’interno del territorio di residenza sia per provenienza da altro comune, rispetto al totale della popolazione residente. Misura il grado di mobilità della popolazione residente.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 25-64 anni con diploma di scuola media superiore o titolo universitario e la popolazione residente di 25-64 anni
Guida alla lettura
L’indicatore esprime una misura della ricchezza in termini di capitale umano della popolazione nella specifica classe di età.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 30-34 anni in possesso di titolo universitario e la popolazione residente di 30-34 anni
Guida alla lettura
L’indicatore esprime una misura della ricchezza in termini di capitale umano della popolazione più giovane , nel caso particolare di quella che ha già di norma completato il proprio ciclo di studi, fornendo una misura sulle potenzialità di sviluppo in termini socio-economici della popolazione di riferimento. Rientra tra quelli individuati dalla Commissione europea nella strategia Europa 2020 per fissare e monitorare gli obiettivi strategici dei paesi dell’Unione Europea.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15-19 anni con licenza media inferiore o diploma di scuola media superiore e la popolazione residente di 15-19 anni
Guida alla lettura
Il complemento a 100 dell’indicatore esprime l’incidenza dei giovani nella specifica classe di età che non hanno conseguito tale titolo di studio e indica la diffusione della presenza del fenomeno dell’abbandono scolastico nel territorio considerato.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 25-64 anni con licenza media inferiore e la popolazione residente di 25-64 anni
Guida alla lettura
L’indicatore esprime una misura dell’incidenza della popolazione adulta con un basso livello d’istruzione.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la percentuale di popolazione maschile con almeno il diploma (rispetto alla popolazione maschile di 6 anni e più) e la percentuale di popolazione femminile con almeno il diploma (rispetto alla popolazione femminile di 6 anni e più)
Guida alla lettura
Valori superiori a 100 indicano una maggiore incidenza di diplomati tra gli uomini, valori inferiori indicano una maggiore incidenza di diplomati tra le donne.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente con età 25-64 anni che è iscritta ad un corso regolare di studi o frequenta un corso di formazione professionale e la popolazione residente di 25-64 anni
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di adulti impegnati in corsi d’istruzione o formazione sulla popolazione di pari età. Viene utilizzato per valutare la propensione della popolazione adulta ad impegnarsi “lungo la vita” in percorsi di apprendimento.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 25-64 anni con diploma o laurea e la popolazione residente della stessa classe di età con licenza media
Guida alla lettura
L’indicatore viene utilizzato per valutare il livello generale d’istruzione della popolazione in termini di peso delle persone con grado di scolarizzazione superiore.
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 6 anni e più analfabeta e la popolazione residente di 6 anni e più
Guida alla lettura
L’indicatore costituisce una delle misure storicamente utilizzate per valutare il livello educativo e scolastico della popolazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15-24 anni con licenza media che non è iscritto ad un corso regolare di studi e non frequenta un corso di formazione professionale e la popolazione residente di 15-24 anni
Guida alla lettura
L’indicatore viene utilizzato per misurare l’incidenza di giovani usciti dal sistema scolastico senza avere conseguito un diploma e senza accedere alla formazione professionale alla fine dell’obbligo scolastico.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente maschile attiva e la popolazione residente maschile della stessa classe di età
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta il tasso di attività della popolazione maschile, cioè la quota percentuale di uomini che appartengono alle forze di lavoro (popolazione attiva) sul totale della popolazione maschile in età corrispondente (10 anni e oltre fino al 1961; 15 anni e oltre dal 1971). La popolazione attiva esprime una misura dell’offerta di lavoro in atto sul mercato e, in rapporto alla popolazione residente, indica la propensione di quest’ultima a svolgere o voler svolgere un’attività lavorativa in grado di produrre un reddito. Il tasso di attività dipende da fattori sia socio-economici (caratteristiche della struttura produttiva, livello d’istruzione, ecc.) che demografici (struttura per età della popolazione).
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente femminile attiva e la popolazione residente femminile della stessa classe di età
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta il tasso di attività della popolazione femminile, cioè la quota percentuale di donne che appartengono alle forze di lavoro (popolazione attiva) sul totale della popolazione femminile in età corrispondente (10 anni e oltre fino al 1961; 15 anni e oltre dal 1971). La popolazione attiva esprime una misura dell’offerta di lavoro in atto sul mercato e, in rapporto alla popolazione residente, indica la propensione di quest’ultima a svolgere o voler svolgere un’attività lavorativa in grado di produrre un reddito. Il tasso di attività dipende da fattori sia socio-economici (caratteristiche della struttura produttiva, livello di istruzione, ecc.) che demografici (struttura per età della popolazione).
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente attiva e la popolazione residente della stessa classe di età
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta il tasso di attività, cioè la quota percentuale di persone che appartengono alle forze di lavoro (popolazione attiva) sul totale della popolazione in età corrispondente (10 anni e oltre fino al 1961; 15 anni e oltre dal 1971). La popolazione attiva esprime una misura dell’offerta di lavoro in atto sul mercato e, in rapporto alla popolazione residente, indica la propensione di quest’ultima a svolgere o voler svolgere un’attività lavorativa in grado di produrre un reddito. Il tasso di attività dipende da fattori sia socio-economici (caratteristiche della struttura produttiva, livello di istruzione, ecc.) che demografici (struttura per età e sesso della popolazione).
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15-29 anni non studente e non occupata e la popolazione residente di 15-29 anni
Guida alla lettura
L’indicatore rappresenta la quota percentuale di giovani tra 15 e 29 anni che non sono iscritti ad un corso di studi, che non frequentano un corso di formazione e che non lavorano. Il valore esprime la quota di giovani, che usciti da un percorso di studi, non riescono a trovare un’occupazione.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente attiva di 15-24 anni e la popolazione residente non attiva di 15-24 anni
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L’indicatore rappresenta il rapporto percentuale tra i giovani in età 15-24 anni che sono inseriti nel mercato del lavoro e quelli che alla stessa età ne sono ancora al di fuori perché impegnati nello studio o altrimenti inattivi.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente maschile di 15 anni e più in cerca di occupazione e la popolazione residente maschile di 15 anni e più attiva
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale di forza lavoro maschile che è alla ricerca di una nuova occupazione perché ha perso il lavoro oppure è alla ricerca di una prima occupazione. Il rapporto permette di misurare l’eccesso di offerta di lavoro – con riferimento al sesso considerato – rispetto alla domanda espressa dal sistema economico.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente femminile di 15 anni e più in cerca di occupazione e la popolazione residente femminile di 15 anni e più attiva
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale di forza lavoro femminile che è alla ricerca di una nuova occupazione perché ha perso il lavoro oppure è alla ricerca di una prima occupazione. Il rapporto permette di misurare l’eccesso di offerta di lavoro – con riferimento al sesso considerato – rispetto alla domanda espressa dal sistema economico.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15 anni e più in cerca di occupazione e la popolazione residente di 15 anni e più attiva
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale di forza lavoro che è alla ricerca di una nuova occupazione perché ha perso il lavoro oppure è alla ricerca di una prima occupazione. Il rapporto permette di misurare l’eccesso di offerta di lavoro rispetto alla domanda espressa dal sistema economico. È uno dei principali indicatori sul ciclo economico del territorio indagato.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15-24 anni in cerca di occupazione e la popolazione residente di 15-24 anni attiva
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale di forza lavoro giovanile che è alla ricerca di una nuova occupazione perché ha perso il lavoro oppure è alla ricerca di una prima occupazione. Il rapporto permette di misurare l’eccesso di offerta di lavoro – con riferimento alla classe di età considerata – rispetto alla domanda espressa dal sistema economico.
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Rapporto percentuale tra gli occupati maschi di 15 anni e più e la popolazione residente maschile di 15 anni e più
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L’indicatore rappresenta la percentuale di uomini che sono occupati rispetto al totale della popolazione maschile in età da lavoro (15 anni e oltre) ed esprime la quota della domanda di lavoro maschile che il sistema economico riesce ad assorbire.
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Rapporto percentuale tra gli occupati femmine di 15 anni e più e la popolazione residente femminile di 15 anni e più
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L’indicatore rappresenta la percentuale di donne che sono occupate rispetto al totale della popolazione femminile in età da lavoro (15 anni e oltre) ed esprime la quota della domanda di lavoro femminile che il sistema economico riesce ad assorbire.
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Rapporto percentuale tra gli occupati di 15 anni e più e la popolazione residente di 15 anni e più
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L’indicatore rappresenta la percentuale di persone che sono occupate rispetto al totale della popolazione in età da lavoro (15 anni e oltre) ed esprime la quota della domanda di lavoro che il sistema economico riesce ad assorbire. Il livello dell’occupazione è fondamentale per garantire un adeguato tenore di vita e contribuire ai risultati economici, alla qualità della vita e all'inclusione sociale. Come indicato anche nella strategia Europa 2020, esso rappresenta una misura cardine del livello di sviluppo socio-economico.
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Rapporto percentuale tra gli occupati di 45 anni e più e gli occupati di 15-29 anni
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L’indicatore esprime il rapporto percentuale tra il numero degli occupati più anziani e quello dei più giovani e rappresenta il grado d’invecchiamento della popolazione occupata. Valori superiori a 100 indicano un numero degli occupati più anziani (con più di 45 anni) è maggiore di quello dei più giovani (tra 15 e 29 anni).
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Rapporto percentuale tra gli occupati di 15-29 anni e la popolazione residente di 15-29 anni
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale di persone tra 15 e 29 anni che risultano occupate rispetto al totale della popolazione di pari età ed esprime la propensione dei giovani a trovare una collocazione occupazionale nel mercato del lavoro.
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Rapporto percentuale tra gli occupati in agricoltura e il totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli occupati nel settore primario (agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca) rispetto al totale degli occupati. L’analisi di lungo periodo del peso dei vari settori sul sistema economico in termini di occupazione e valore aggiunto permette di analizzarne l’evoluzione del suo sviluppo da uno stadio in cui domina il settore primario ad uno in cui prevalgono le attività produttive del terziario rivolte al soddisfacimento di servizi per imprese, istituzioni e famiglie.
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Rapporto percentuale tra gli occupati nell’industria e il totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli occupati nel settore dell’industria (attività estrattive, produzione di energia, gas e acqua, manifattura e costruzioni) rispetto al totale degli occupati. L’analisi di lungo periodo del peso dei vari settori sul sistema economico in termini di occupazione e valore aggiunto permette di analizzarne l’evoluzione del suo sviluppo da uno stadio in cui domina il settore primario ad uno in cui prevalgono le attività produttive del terziario rivolte al soddisfacimento di servizi per imprese, istituzioni e famiglie.
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Rapporto percentuale tra gli occupati nei servizi extracommercio e il totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli occupati nel settore terziario (escluso il commercio) rispetto al totale degli occupati. L’analisi di lungo periodo del peso dei vari settori sul sistema economico in termini di occupazione e valore aggiunto permette di analizzarne l’evoluzione del suo sviluppo da uno stadio in cui domina il settore primario ad uno in cui prevalgono le attività produttive del terziario rivolte al soddisfacimento di servizi per imprese, istituzioni e famiglie.
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Rapporto percentuale tra gli occupati nel commercio e il totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli occupati nelle attività del commercio all’ingrosso e al dettaglio rispetto al totale degli occupati. L’analisi di lungo periodo del peso dei vari settori sul sistema economico in termini di occupazione e valore aggiunto permette di analizzarne l’evoluzione del suo sviluppo da uno stadio in cui domina il settore primario ad uno in cui prevalgono le attività produttive del terziario rivolte al soddisfacimento di servizi per imprese, istituzioni e famiglie.
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Rapporto percentuale degli occupati nelle tipologie 1, 2, 3 di attività lavorativa svolta (Legislatori Imprenditori Alta Dirigenza; Professioni intellettuali scientifiche e di elevata specializzazione; Professioni tecniche) sul totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale di occupati che svolge un’attività lavorativa che richiede un più elevato contenuto in termini di formazione e specializzazione.
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Rapporto percentuale degli occupati nelle tipologie 6 e 7 di attività lavorativa svolta (Artigiani, operai specializzati ed agricoltori; Conduttori di impianti, Operai di macchinari e conducenti) sul totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli occupati che svolge un’attività lavorativa “intermedia” rispetto agli estremi della classificazione della variabile ed esprime il potenziale occupazionale dei territori di riferimento delle professioni più tradizionali.
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Rapporto percentuale degli occupati nella tipologia 8 di attività lavorativa svolta (professioni non qualificate) sul totale degli occupati
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L’indicatore rappresenta la quota percentuale degli occupati che svolge un’attività lavorativa di tipo manuale o di servizio non specializzata.
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Rapporto percentuale tra la quota di occupati indipendenti maschi (rispetto al totale di occupati maschi) e la quota di occupati indipendenti femmine (rispetto al totale di occupati femmine)
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Valori superiori a 100 esprimono una maggiore incidenza di occupati indipendenti (occupati che svolgono un'attività lavorativa senza alcun vincolo di subordinazione) tra i maschi.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente dall’alloggio di dimora abituale per recarsi al luogo di lavoro o di studio e la popolazione residente di età fino a 64 anni
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L’indicatore misura i flussi giornalieri di mobilità per motivi di lavoro e di studio, ovvero gli occupati e gli studenti che giornalmente si recano al luogo di lavoro o di studio e fanno rientro al proprio alloggio di dimora abituale.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio fuori dal comune di dimora abituale e la popolazione residente di età fino a 64 anni
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L’indicatore fornisce una misura dei flussi di pendolarismo giornalieri in uscita dal territorio comunale. Gli spostamenti extracomune comprendono i movimenti verso l’estero.
Nei comuni che hanno subito variazioni territoriali dopo il 1991 (si veda l’elenco dei comuni con variazioni di territorio e popolazione nel periodo 1991-2011 nella Scheda metodologica Ricostruzione ai confini attuali disponibile in Download), gli spostamenti fuori comune di dimora abituale, ricostruiti ai confini comunali del 2011, non comprendono quelli che hanno come destinazione il comune di dimora abituale precedente la variazione territoriale (comune d’origine).
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro fuori dal comune di dimora abituale e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro all'interno del comune di dimora abituale
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L’indicatore fornisce una misura dei flussi di pendolarismo giornaliero in uscita dal comune di residenza per raggiungere il luogo di lavoro. Valori dell’indice superiori a 100 esprimono una maggiore diffusione della mobilità giornaliera extra comunale per motivi di lavoro e indirettamente esprimono una minore capacità del territorio d’interesse di far fronte alla propria domanda di lavoro. Nella modalità fuori comune sono compresi gli spostamenti verso comuni diversi da quello di dimora abituale e verso l’estero.
Nei comuni che hanno subito variazioni territoriali dopo il 1991 (si veda l’elenco dei comuni con variazioni di territorio e popolazione nel periodo 1991-2011 nella Scheda metodologica Ricostruzione ai confini attuali disponibile in Download), gli spostamenti fuori comune di dimora abituale, ricostruiti ai confini comunali del 2011, non comprendono quelli che hanno come destinazione il comune di dimora abituale precedente la variazione territoriale (comune d’origine).
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di studio fuori dal comune di dimora abituale e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di studio all'interno del comune di dimora abituale
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L’indicatore misura i flussi di pendolarismo giornaliero in uscita dal comune di dimora abituale per raggiungere il luogo di studio. Valori dell’indice maggiori a 100 esprimono una minore mobilità intra comunale per motivi di studio e segnalano in modo indiretto una minore propensione del territorio d’interesse a soddisfare la domanda interna di istruzione e formazione.
Nei comuni che hanno subito variazioni territoriali dopo il 1991 (si veda l’elenco dei comuni con variazioni di territorio e popolazione nel periodo 1991-2011 nella Scheda metodologica Ricostruzione ai confini attuali disponibile in Download), gli spostamenti fuori comune di dimora abituale, ricostruiti ai confini comunali del 2011, non comprendono quelli che hanno come destinazione il comune di dimora abituale precedente la variazione territoriale (comune d’origine).
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio ed utilizza un mezzo privato a motore (autoveicolo o motoveicolo) e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio
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L’incidenza degli occupati e degli studenti che si spostano giornalmente con i mezzi privati misura la diffusione di forme di mobilità basate sull’utilizzo del mezzo privato a quattro o due ruote. Il mezzo di trasporto cui si fa riferimento è quello impiegato per compiere il tratto più lungo, in termini di distanza, del tragitto dal proprio alloggio di dimora abituale al luogo di studio o di lavoro.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio e utilizza mezzi di trasporto collettivi (treno, autobus, metropolitana) e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio
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L’incidenza percentuale degli occupati e degli studenti che si spostano giornalmente con i mezzi pubblici misura la diffusione di forme di mobilità pendolare che poggiano sul sistema del trasporto collettivo (treno, autobus, metropolitana). Il mezzo di trasporto cui si fa riferimento è quello impiegato per compiere il tratto più lungo, in termini di distanza, del tragitto dal proprio alloggio di dimora abituale al luogo di studio o di lavoro.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio e va a piedi o in bicicletta e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio
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L’incidenza percentuale degli occupati e degli studenti che si spostano giornalmente dall’alloggio di dimora abituale a piedi o in bicicletta misura la diffusione di forme di mobilità sostenibile come quella pedonale e ciclabile. Il mezzo di trasporto cui si fa riferimento è quello impiegato per compiere il tratto più lungo , in termini di distanza, del tragitto dal proprio alloggio di dimora abituale al luogo di studio o di lavoro.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio e impiega fino a 30 minuti e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio
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L’indicatore fornisce una misura degli spostamenti quotidiani di breve durata. Per tempo di percorrenza si intende il tempo complessivamente impiegato per il tragitto di solo andata.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente dal luogo di dimora abituale per motivi di lavoro o di studio ed impiega oltre 60 minuti e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio
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L’indicatore fornisce una misura della diffusione di spostamenti quotidiani di lunga durata. Per tempo di percorrenza si intende il tempo complessivamente impiegato per il tragitto di solo andata.
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Media aritmetica corretta dei valori normalizzati dei seguenti sette indicatori: 1) incidenza percentuale della popolazione di 25- 64 anni analfabeta e alfabeta senza titolo di studio; 2) incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico; 3) incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale; 4) incidenza percentuale della popolazione in affollamento grave; 5) incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti; 6) incidenza percentuale di famiglie monogenitoriali giovani e adulte; 7) incidenza percentuale di giovani di 15-29 anni non attivi e non studenti.
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Vedi scheda metodologica sull'indice di vulnerabilità sociale e materiale.
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Posizione occupata dal comune nella graduatoria nazionale dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale, ordinata in modo decrescente rispetto al valore comunale dell’indice.
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Il rango del comune nella graduatoria nazionale dell’indice permette di confrontare il comune con gli altri comuni italiani rispetto al grado di potenziale vulnerabilità sociale e materiale. I comuni che si trovano nella parte alta della graduatoria (valori bassi del rango) presentano un indice di vulnerabilità sociale e materiale elevato.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente nei comuni della provincia con classificazione dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale “in condizioni di potenziale vulnerabilità grave” e la popolazione residente della provincia.
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Sono classificati “in condizione di potenziale vulnerabilità grave” i comuni che, in base al valore dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale, rientrano nel primo quartile di popolazione residente della distribuzione comunale dell’indice di vulnerabilità ordinata in maniera decrescente. L’indicatore varia fra zero e cento: è nullo quando nella provincia non ci sono comuni in condizione di potenziale vulnerabilità grave; assume valore cento quando tutti comuni della provincia sono in questa condizione.
E’ importante tenere presente che, per costruzione, l’indicatore assume valori molto elevati se nell’area critica dell’indice rientrano comuni di grande dimensione demografica, rappresentativi cioè di un maggior numero di individui esposti al rischio vulnerabilità. Viceversa, a valori contenuti dell’indice, potrebbe corrispondere una maggiore diffusione del fenomeno in termini di comuni coinvolte, seppure demograficamente di minor peso.
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Rapporto percentuale tra il numero degli altri tipi di alloggio e il totale delle abitazioni.
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E’ considerato alloggio improprio un alloggio non classificabile come abitazione presso il quale, al momento del censimento, dimorano abitualmente o temporaneamente una o più persone. Ne sono esempi: le roulotte, le tende, i caravan, i camper, i container; le baracche, le capanne, le casupole, le grotte, le rimesse, i garage, le soffitte, le cantine e gli alloggi contenuti in costruzioni che non sono edifici (secondo la definizione di edificio). L’indicatore è comunemente utilizzato come misura di una condizione di privazione materiale.
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Rapporto percentuale tra il numero di famiglie con 6 e più componenti e il totale delle famiglie
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L’indicatore misura la percentuale di famiglie numerose, famiglie considerate a maggiore rischio di vulnerabilità materiale e sociale.
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Rapporto percentuale tra il numero di famiglie con figli con la persona di riferimento in età fino a 64 anni nelle quali nessun componente è occupato o ritirato dal lavoro e il totale delle famiglie
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Attraverso l’indicatore si individuano situazioni di potenziali difficoltà economiche per la mancanza di almeno un reddito da lavoro o da pensione derivante da attività lavorativa.
I dati del 2011 includono fra i "ritirati da lavoro" anche i percettori di redditi da capitale.
Per la definizione della condizione occupazionale, si rimanda a quanto già specificato nella sezione “Mercato del lavoro”.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente in abitazioni con superficie inferiore a 40 mq e più di 4 occupanti o in 40-59 mq e più di 5 occupanti o in 60-79 mq e più di 6 occupanti, e il totale della popolazione residente in abitazioni occupate
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L’incidenza della popolazione residente che vive in condizioni di affollamento evidenzia un disagio connesso alla convivenza di più persone in uno spazio ristretto in rapporto alla numerosità degli occupanti l’abitazione. L’indicatore fornisce dunque una misura di una condizione di deprivazione materiale. Per la definizione delle abitazioni in condizioni di affollamento , si rimanda a quanto già specificato nella sezione “Condizioni abitative ed insediamenti”.
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Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15-29 anni in condizione non professionale diversa da studente e la popolazione residente di 15-29 anni
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L’indicatore individua la quota di popolazione in età 15-29 anni che risulta non occupata, non in cerca di occupazione e nemmeno inserita in un percorso regolare di istruzione/formazione. In considerazione del rischio di una maggiore difficoltà di reinserimento, dovuto ad un prolungato allontanamento dal mercato del lavoro e dal sistema formativo di questa fascia di età, l’indicatore fornisce una misura di potenziale vulnerabilità sociale.
Algoritmo
Rapporto percentuale tra il numero di famiglie con almeno due componenti, senza coabitanti, con tutti i componenti di 65 anni e più e con la presenza di almeno un componente di 80 anni e più, e il totale delle famiglie
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L’indicatore misura l’incidenza di famiglie composte solo da anziani e, quindi, potenzialmente a rischio di incontrare difficoltà nel fornire assistenza in caso di bisogno agli altri componenti ultraottantenni. In considerazione dell’alto rischio di presenza di malattie croniche e limitazioni funzionali nelle attività quotidiane collegate all’età avanzata, l’indicatore esprime, insieme con altri analoghi (quali l’Incidenza di anziani soli), una domanda implicita di assistenza e misura una condizione di potenziale vulnerabilità sociale.